Il campo par 72 di 6.476 metri è stato progettato dal capitano Bernhard Langer, due volte campione degli US Master e vincitore della Ryder Cup il cui intento è stato quello di "creare un campo da golf capace di risvegliare tutti i sensi. Dal meraviglioso scenario naturale, alle sfide presentate dal campo, voglio che sia un'esperienza che tutti i giocatori ricorderanno". Langer ha sicuramente raggiunto l'obiettivo; Le Touessrok offre un campo molto impegnativo, con una moltitudine di ostacoli d'acqua: laghi, piccoli stagni e l'Oceano Indiano, oltre a profondi bunker nel verde e ampi estesi bunker nei fairway che mettono alla prova l'abilità dei giocatori.
E se ciò non bastasse, sono presenti anche estese aree di bianche rocce vulcaniche che sporgono dal fairway su alcune buche o corrono di fianco ad esso su altre. Le rocce possono far rimbalzare la palla o rispedirla sul fairway o sul green. E poi ci sono le mangrovie che entrano in gioco su diverse buche, soprattutto sul tratto finale, dalla 13 in avanti. Ai giocatori che si cimentano qui per la prima volta si consiglia di giocare dai tee bianchi perché, anche se il campo da là misura solo 5.240 metri, rappresenta una prova davvero dura.
Ma a prescindere da quanto difficile troverete Le Touessrok, la bellezza spettacolare del suo tracciato rimarrà impressa nella memoria. Dalla buca 2, par 4 di 328 metri, che degrada leggermente a sinistra attraverso un viale di palme verso un green elevato con dietro l'Oceano Indiano, quasi ogni buca è una festa per gli occhi. Spettacolare è soprattutto il tratto dalla 11 alla 13, che inizia nell'interno con un par 5 di 561 metri che curva bruscamente dopo 228 metri per poi correre parallelamente alle stupende acque blu dell'oceano fino al green sopraelevato, che ha sullo sfondo in lontananza la montagna ‘Cat and Mouse’.
La buca 12, par 4 di 417 metri, continua poi accanto all'oceano, curvando a sinistra in un piccolo green proprio sul bordo della spiaggia, ancora una volta con la montagna ‘Cat and Mouse’ che si staglia sullo sfondo nella baia. E la 13 di 171 metri è una stupenda par 3 che richiede un ferro medio-lungo per superare un esteso lago e raggiungere un green in pendenza, con lo specchio d'acqua proprio accanto e a sinistra del putting green.
Altre buche interessanti sono la 6, par 5 di 601 metri, che curva lievemente a destra per gran parte della sua lunghezza attorno a un waste bunker prima di giungere a un green quasi sulla spiaggia. Anche il tratto finale del campo, dalla buca 16 alla 18, è piuttosto impressionante: tre buche par 4 di lunghezza crescente che richiedono tutte lunghe traiettorie con un tee shot sopra le mangrovie.
Soprattutto la 18, par 4 di 382 metri, è una grande buca che richiede un drive a un'isola di fairway seguita da un secondo tiro verso un green completamente circondato da mangrovie. Con un par potete chiudere qui e andare a rilassarvi nell'elegante club house dove potrete sorseggiare una coppa di campagne.
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